A pochi giorni dalla Summer School: INTERVISTA A GIUSEPPE PAPALEO

 

Ostuni 13 luglio 2012 – Mancano pochi giorni all’apertura della   settimana di discussione e approfondimento organizzata dallo IASEM, che rappresenterà un’ottima occasione per fare il punto sullo sviluppo dei processi democratici nel Mediterraneo e le relazioni tra la sponda nord e la sponda sud.

Proponiamo di seguito un breve scambio di battute con il Presidente dello IASEM, l’Ing. Giuseppe Papaleo, proprio a due giorni dall’avvio delle attività.

Studi Mediterranei: Quest’anno il consueto appuntamento estivo dello IASEM si sposta in Puglia, a Ostuni. Oltre all’incontestabile bellezza del posto, ci sono altre motivazioni che vi hanno spinto a questo cambiamento?

Giuseppe Papaleo: Le prime due edizioni della Summer School si sono svolte a Maratea, in Basilicata, un luogo cui sono molto legato personalmente e professionalmente. Nel corso dell’ultimo anno si è sviluppata una intensa collaborazione con la Regione Puglia, soprattutto in seguito al Convegno “Med Express”, organizzato dal RFI – Rete Ferroviaria Italiana, nella persona dell’Ing. Roberto Pagone, e a cui il nostro Istituto ha collaborato attivamente. Sono nate così idee progettuali, rapporti culturali, scambi di conoscenze. Devo dire che la Puglia è una regione con una forte vocazione mediterranea, con aziende che esportano in diversi Paesi del bacino del Mediterraneo, con antichi rapporti culturali e con un forte impegno politico verso il Mediterraneo, che si esprime in particolare  nell’Assessorato al Mediterraneo, guidato dalla Dr.ssa Godelli. Per tutti questi motivi  abbiamo raccolto questa nuova sfida. D’altro canto, lo IASEM ha anche una sede a Bari, oltre che la sua sede storica in Basilicata, a Maratea. Le due regioni sono strettamente connesse e noi speriamo di poter dare il nostro contributo nel favorire il loro rilancio verso il Mediterraneo.

Studi Mediterranei:  Da quali Paesi proverranno i partecipanti?

Giuseppe Papaleo: Oltre che dall’Italia, abbiamo ricercatori da Libano, Turchia, Israele, Palestina, Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Spagna e Francia.

Studi Mediterranei: Un’impresa notevole.

Giuseppe Papaleo: Sì, l’organizzazione delle attività ha richiesto uno sforzo notevole. Il tutto è stato possibile anche grazie a dei Partner d’eccellenza assoluta, quali la Fondazione Konrad Adenauer, RFI – Rete Ferroviaria Italiana e l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. La Dr.ssa Katja Cristina Plate, direttrice dell’Ufficio di Roma della KAS, insieme al suo staff, ha creduto profondamente nell’idea sin dall’inizio e ci ha supportati con forza. Lo stesso devo dire dell’Ing. Roberto Pagone, responsabile territoriale di RFI a Bari, che è un tecnico eccellente e un uomo dalla visione internazionale molto ampia: la sua ferma convinzione della necessità di una interazione tra realtà scientifiche ed economiche nel Mediterraneo lo ha spinto a vedere nelle nostre attività un elemento di lancio dell’internazionalizzazione pugliese. La Summer School non sarebbe stata possibile se non vi fosse stata la lungimiranza dell’Assessore Godelli, che ha deciso di puntare sull’altissima divulgazione e sul coinvolgimento di aziende, enti, università, ambasciate ecc. nel processo di apertura verso il Mediterraneo.

Studi Mediterranei: Il tema forte di quest’anno è “Il concetto di democrazia”. Non rischia di essere una scelta troppo generica?

Giuseppe Papaleo: “The concept of democracy” è il titolo del progetto avviato molti mesi fa in collaborazione con la KAS. Abbiamo chiesto ai giovani ricercatori del Mediterraneo di scrivere un articolo sul proprio modo di concepire la democrazia. I migliori 15 sono stati invitati a venire ad Ostuni per discuterne insieme. Dunque è un titolo generico proprio perché vuole mettere a confronto idee e realtà il più differenti possibile. L’ambizione è quella di ridiscutere questo concetto e provare a declinarlo in modi nuovi.

Studi Mediterranei: In che lingua parleranno i partecipanti?

Giuseppe Papaleo: In inglese.

Studi Mediterranei: Ci sono anche momenti aperti al pubblico?

Giuseppe Papaleo: Sì. I due workshop di giovedì e venerdì pomeriggio sono aperti a tutti e in lingua italiana. Giovedì parleremo di investimenti e sistemi bancari nel Mediterraneo, venerdì di progetti infrastrutturali.  E’ un modo per trasformare i risultati teorici delle discussioni in idee concrete di sviluppo. Io sono convinto che la democrazia si realizza pienamente se l’economia diventa davvero “democratica”.

Studi Mediterranei: Chiuderete sabato con l’evento finale, la conferenza dal titolo “Lo spazio comune mediterraneo”.

Giuseppe Papaleo: L’evento finale di sabato 21 luglio vuole tirare le somme delle attività della settimana, con esperti, ambasciatori, autorità politiche, con la speranza che emergano delle proposte concrete da presentare ai referenti politici presenti.

Studi Mediterranei: Dove è possibile trovare tutti i dettagli del programma?

Giuseppe Papaleo: Sul nostro sito http://www.iaseminstitute.org. E da lunedì daremo continui aggiornamenti delle attività in corso sia su questo blog, che su facebook e twitter.

Studi Mediterranei: In bocca al lupo!

Giuseppe Papaleo: Crepi.

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